Tuesday, 28 June 2016

My country




Treaty on European Union 

Article 2
The Union is founded on the values of respect for human dignity, freedom, democracy, equality, the rule of law and respect for human rights, including the rights of persons belonging to minorities. These values are common to the Member States in a society in which pluralism, non-discrimination, tolerance, justice, solidarity and equality between women and men prevail.

Article 3
[...]
2. The Union shall offer its citizens an area of freedom, security and justice without internal frontiers, in which the free movement of persons is ensured in conjunction with appropriate measures with respect to external border controls, asylum, immigration and the prevention and combating of crime.

Thursday, 23 June 2016

It is time...


Ok... keep calm.

The English People has decided to leave the European Union.
I do not really know what will happen.

This morning the comments on the news are full of resentment. Everybody says that the Brits will pay hard for what they have done. Maybe it's true. Maybe (probably) we will all pay hard.

It hasn't been a good choice for the UK. It is not in their economical or political interest. It doesn't make sense. Why they have done it?

It looks like an ideological statement: " we want to go back a Century and be a real Great Britain again."

But time doesn't go back. The United kingdom of today is a small country, not the centre of the world. The British Empire is dead.

Maybe it is time to say that aloud and clear: the age of imperialism is finished

Scotland is Europe and has to have its place back in the European Union.
Gibraltar is Europe and has to have its place again in the European Union.

Las Islas Malvinas (also called Falkland by the English People) are not member any more of the European Union... they are American. It is time to open the discussion again.

Thursday, 16 June 2016

Britain First!



A British patriot has killed Jo Cox, a Labour MP open to immigration and in favour of the European Union.
When somebody finally will write "The Black Book of Nationalism" it will be very, very long.

I expect the old lady Elizabeth II to say something about this.

Last year the Scottish independentists had a long and peaceful campaign against the old British Imperialism. One of the "good reasons" that the English used to convince the Scots not to leave the United Kingdom, was that it would have been impossible for an indipendent Scotland to be recognised as a member of the European Union.

Today, very soon, England will probably leave the Union. Tomorrow the Scots will be independent from the old British Empire, and a welcome member of the European Union.

And Gibraltar too.






Sunday, 5 June 2016

E' passato quasi un anno... un anno fa sembrava che l'Europa giocasse la sua esistenza sulle riforme economiche e sul debito Greco.
Il problema era (ed è) grosso. Ma era un problema "interno" all'Europa: un problema le cui radici affondano sulle idee profonde che fanno da pietre angolari alla casa comune europea. Un problema doloroso, ma su cui stava a noi europei decidere. Tutto sommato sembrava una situazione comprensibile e razionale.
E ora qualcosa è cambiato: abbiamo sentito il sapore diffuso del terrorismo, la povera gente che scappa non ci dà più solo fastidio ma ci fa paura, l'Europa è piena di muri e siamo ad un passo dal referendum sull'uscita della Gran Bretagna dall'Unione.
E per di più siamo peggiori e più confusi di sempre. Siamo pronti a cedere dignità in cambio di sicurezza e a transigere sui valori... anzi non sappiamo neppure quali siano i nostri valori. Siamo abituati ai morti quotidiani...a migliaia. Ci siamo rimasti male per un po', ma poi, insomma, ci abbiamo già fatto l'abitudine.
Mi sembra che i problemi ci siano scappati di mano. E che le domande e le risposte siano scappate dalle nostre teste.
Che stanchezza!

Sunday, 5 July 2015


I Greci hanno votato NO, e festeggiano.
Ognuno festeggia quando vuole, ma mi sembra ancora un po' presto per festeggiare.
Certo è possibile che sia stata la scelta giusta. Sono certo che l'Europa vada riformata e questa potrebbe essere la spinta che determina la sua riforma. Potrebbe... Spero che sia così, in fondo sperare non costa niente (dicono, ma chissà se è vero).
Però, la riforma che si fa deve essere quella giusta, non quella sbagliata.
Al di là della retorica contro “l’Europa delle Banche”, e l’ipotesi che ci siano poteri corrotti che ne hanno approfittato, i conti vanno fatti perché la ricchezza non si finge, e i debiti, al contrario, non si cancellano da soli.
Checché possiamo sperare, la riforma che verrà non sarà la riforma che ci permetterà di spendere quello che non abbiamo. Potrà forse evangelicamente ristrutturare i debiti nazionali suddividendo un po’ dei debiti dei Greci sui loro creditori, cioè noi, e un po’ dei nostri sui nostri creditori (altrimenti ci hanno fregato). Ma insomma, se evangelicamente non si moltiplicano anche i pani ed i pesci, la ricchezza della vecchia Europa non aumenterà solo perché pretendiamo che aumenti.
Anche se è sempre possibile volere “capre e cavoli”, non è poi sempre possibile averli davvero.  Io credo che i limiti limiti che l’Europa sta dimostrando siano soprattutto qui: nel volere “la capra” dei vantaggi dell’Unione Europea, ed “il cavolo” della permanenza degli stati nazionali come centro del nostro sistema politico, giuridico, economico ed identitario.
Sul problema dei Migranti, come su quello del Debito, l’Europa non è una ma ventotto (28), e non sorprendentemente non funziona bene
So che non è un momento in cui è facile parlarne, ma è un momento di scelte che avranno conseguenze sul nostro futuro. È il momento di scegliere se andare avanti su una strada in cui i debiti, come i migranti, saranno  per forza suddivisi perché non ci saranno più frontiere per concettualizzarli separatamente, o andare indietro verso la strada degli “interessi nazionali”. Restare a metà del guado non è facile perché la corrente aumenta.
Quella che va cancellata è l’Europa delle nazioni. Cari concittadini Europei, il nostro problema sono i Greci, gli Italiani, i Francesi ed i Tedeschi, ed anche tutte le altre 24 varietà di nazionalisti che si trovano in giro. Altrimenti non credo mi convincerò facilmente di dovermi rassegnare a che i Greci non ci paghino la loro parte di debito quando noi dobbiamo pagare la nostra. E temo che sarà ancora più difficile convincere gli altri, quelli che – a differenza dell’Italia e della Grecia - non appartengono ai Paesi del mondo che hanno un debito pubblico che supera il proprio prodotto interno lordo.
Ma i cuori sembrano andare in direzione opposta, con il risorgere delle bandiere e dei confini. E allora per il momento siamo qui, a dover decidere in ventotto (più FMI, altri stati ed istituzioni varie).
Mi dispiace vedere il mio Paese ridotto così, ma lo vedo. Ai miei concittadini di lingua greca faccio i miei migliori auguri perché le cose ripartano in fretta e senza troppo dolore.

Mi resta il dubbio: Tsipras e Varoufakis passeranno alla storia come eroi o come matti?

Friday, 3 July 2015

OXI or NAI?


Leggete questo articolo del Guardian (in English). Dice cose che sappiamo e dimentichiamo spesso.

È chiaro che la Grecia deve (dovrebbe) essere salvata. Però dovrebbe essere salvata da se stessa, non "dai tedeschi". È  troppo facile dirlo, ed è uno schema mentale un po’ facilone e un po’ razzista.
Noi italiani abbiamo la tendenza a dar ragione ai Greci perché anche la nostra barca fa acqua, e c'è una qualche legge della psicologia umana che ci rende il dolore altrui molto visibile quando ci identifichiamo con i sofferenti; e molto meno quando ci sembra di non aver nulla in comune. E noi abbiamo molto, mi sembra, in comune.
Però mi sfugge che cosa ci sia di buono in un sistema che spende un capitale in armi, o che "droga" la politica e la democrazia ingannando l'opinione pubblica. 
I Governi greci hanno finto per anni di governare bene e hanno vissuto a credito, posticipando i problemi di qualche anno perché tanto poi "si vedrà". Le elezioni ci sono adesso, possiamo permetterci di essere un po' miopi… 
È colpa loro, certo, però in una democrazia la responsabilità si condivide. I governi sono eletti e se non siamo abbastanza maturi e intelligenti per valutare la situazione, allora non vale la pena di darsi tante arie quando si va a votare. Il popolo greco è responsabile dei suoi guai, esattamente come il popolo italiano, o quello argentino. Anche se si è fatto ingannare e si è accontentato di illusioni.
E mi sfugge anche che cosa ci sia davvero "di sinistra" nell'andare contro la storia, bruciare le bandiere europee, allearsi con Alba Dorata, rinfocolare i nazionalismi e diffondere l’idea che l’economia e le banche siano cattive, anzi sono la sorgente di tutti i mali. Non è vero, e quindi. mi permetto di dire, non è una buona base per costruire un progresso vero (i.e. non è di sinistra).
È ora di andare avanti, mettere in ordine i conti e rafforzare (di molto) le istituzioni europee. E forse anche di mettere in pensione i governi nazionali che hanno fatto (e continuano a fare) tanti guai. E poi potremo costruire su una base solida un po' più di benessere per tutti, un po' più di mobilità sociale. e un po' più di servizi buoni per i nostri cittadini. E se possibile anche per quelli che cittadini Europei ancora non sono. 

Compatrioti Europei di lingua greca, non fatevi ingannare: votate NAI, e lavoriamo insieme per la nostra casa comune.

Tuesday, 30 June 2015


Greece, Italy, France, Germany, the UK and so on are temporary concept that we use to talk about temporary organization of power. They can change and they will change.
We have made a mistake creating a common European currency without creating a common fiscal policy, a comon government, in shorth, 
a common country.
The poor Greeks (a couple of millions of fellow European citizens) are now in trouble. And we are too because it is clear that the whole European building is weak and has fundamental flaws in its construction.
All Europeans now, together with the Greeks, have a sort of referendum in front: shall we go forward or shall we go back?
I feel that I belong to the same people, as all those man and women that in Athens are flying a European flag and saying YES. They are my fellow Europeans.

Next Sunday they have to succeed and sent the gamblers home. And we have to succeed to change things together with them.