Tuesday 2 January 2018

Nazional Nazionalisti


Va bene, lo devo dire: non sono davvero a favore della indipendenza di nessuno. Sono solo per prendere atto dell'interdipendenza di tutti in un mondo senza "hard borders", anzi senza borders.

E quindi, sotto sotto, non sono neanche tanto appassionato per le richieste di indipendenza delle "nazioni" europee a cui la storia non ha fino ad ora dato uno "Stato".
Non che mi dispiacciano, ma per me gli Spagnoli, gli Italiani, i Francesi, i Tedeschi e gli Inglesi, davvero non esistono: sono soltanto pigre generalizzazioni. E così anche gli Scozzesi, i Veneti, i Sammarinesi, gli Andorrani e i Catalani. In Europa siamo 500.000.000 di Europei, e nel mondo siamo 7.500.000.000 esseri umani. Entrare più nel dettaglio (dal punto di vista politico e giuridico, e non culturale) mi sembra un modo per chiudere le porte, e non mi interessa.

Ma non mi piacciono i furbi. Non mi piace chi manipola le informazioni e chi trasforma casa mia (il rotondissimo pianeta terra e l'Europa) in un posto meno libero. E quindi mi lascia senza parole il salto logico di chi condanna i nazionalismi altrui in nome del proprio nazionalismo di Stato che si distingue solo per il fatto di essere già al potere.

Se devo scegliere tra i due non ho dubbi: un nazionalismo già al potere è più pericoloso del sentimento nazionale (a volte anche nazionalista, ma non sempre) di chi si sente stretto all'interno dell'ordine costituito della storia. Almeno lì c'è la voglia di cambiare.

Il nazionalismo al potere ha l'esercito e lo usa, a volte in un modo che ha il sapore del vecchio fascismo di una volta. Anche se sembra che usare la parola "fascista" per parlare degli alleati europei sia proibito: loro sono, per definizione, al di sopra di ogni sospetto, anche se sono, forse questo si può dire, un po' "borbonici".
E poi ha il controllo dei media (per fortuna oggi solo relativo grazie ad un Internet ancora non addomesticato).
E poi ha la scuola che ha le sue colpe.
E poi è in grado di bloccare il fluire della storia per il proprio interesse nazionale. Così abbiamo i vari America (o qualunque altro pirla) first!
.,.,.,.,.,.,.

Qualche anno fa, sull'onda di un ottimismo che mi restava dal mio giovanile internazionalismo e di una lettura sostanzialmente progressista della storia, avrei detto che i "Nazionalisti" erano spacciati.

Adesso che "l'interesse nazionale" è ridiventato un concetto presentabile in politica, e che ne parlano tutti compreso i progressisti del partito a cui sono ancora iscritto, comincio a pensare che ad essere spacciati siamo noi che ai confini davvero non ci crediamo.

Devo avere delle doti paranormali... prevedo un futuro di lacrime e sangue.

Wednesday 20 September 2017

Guardia Civil


La Guardia Civil torna a fare politica e arresta gli oppositori dello stato nazionale spagnolo.
Odore, anzi puzza di passato.

Se questa è la risposta degli Spagnoli, in Catalogna hanno già perso: la libertà non si farà cancellare dagli stivali di qualche poliziotto.
La soluzione per il futuro d'Europa non è la dittatura travestita da stato di diritto. E se Rajoy non lo ha capito è impresentabile.

Saturday 4 February 2017

Mon pays c'est l'Europe.


Temo che gli Europei, perduti nella loro illusione che fosse sufficiente fare un club di nazioni (anzi, di nazionalisti) abbiano buttato via gli ultimi 60 anni.

Temo che gli Europei, convinti per orgoglio di essere sempre e comunque al centro del mondo, non abbiano nemmeno immaginato che gli "amici" Americani e i "nemici" Russi potessero un giorno accorgersi che, così, non contiamo nulla.

Temo che gli Europei, con i loro nervi fragili, adesso scappino davvero in tutte le direzioni chiudendo di nuovo le piccole porte dei propri brenneri e pensando di essere chissà chi.

Temo che gli Europei, specialisti di improbabili autoassoluzioni, dopo aver bocciato la cittadinanza comune, la costituzione comune, l'esercito comune, un governo comune, adesso si giustifichino dicendo "Che sfortuna! E' tutta colpa di Trump e della May!"

Eppure i nostri giornalisti ci rifilano ogni giorno sciocchi commenti sulle colpe dell'Europa che ci affondano (come se le regole non le avessimo comunque fatte tutti insieme).

Temo che il tunnel non sia un tunnel ma una grotta senza uscita.

Però, con buona pace dei finti leghisti come il nazionalista Salvini, il tricolore non tornerà ad essere la mia bandiera.

Mon pays c'est l'Europe.

Monday 11 July 2016



I do not want a Union of 28 member states. I want one single Europe and I want Scotland back.

Let the English people enjoy their half an island alone.

With the new boss Theresa, they May but probably they May not.


Thursday 7 July 2016

Vi ricordate quando tanti anni fa (io, che sono un vecchio, ero appena un ragazzino) gli Stati nazionali ci facevano proprio rabbia e ci sentivamo internazionalisti?

Vi ricordate quando il tricolore era la bandiera della destra, prima, molto prima, che entrasse nel simbolo del Partito Comunista e poi nel bianco, rosso e verde del simbolo del PD?

Vi ricordate quando qualche anno fa, nel dialogo con un movimento leghista ancora fresco ed in crescita, ci siamo un po’ definiti tutti federalisti?

Abbiamo ondeggiato, come tutte le persone che pensano e non sanno già tutto.

Però dobbiamo avere chiaro che la carta politica dell’Europa, così come ci si è fermata nella retina e nella mente quando andavamo a scuola, non è né ovvia né naturale. E che se partiamo da quella per formare una vera Europa Unita non andremo mai oltre la fragile costruzione composita di Stati nazionali tenuti insieme dai trattati che abbiamo oggi. Trattato più, trattato meno.


Ci vuole un salto concettuale. Ci vuole un ritorno alle origini. Le nazioni sono un’ideologia, non una realtà. Ed una ideologia pericolosa.

Tuesday 5 July 2016

Sono un negazionista: la Grande Guerra non è mai esistita!



Sono passato ieri da Nervesa, anzi da "Nervesa della Battaglia" come hanno voluto chiamarsi, un comune veneto sulla riva del Piave, il fiume "Sacro alla Patria".
Per la strada vi sono indicazioni per il sacrario ed il museo della "Grande Guerra".

Ora io vi vogli dire che questa fola della "Grande Guerra" è una grande menzogna.

In Italiano vi è differenza tra una "Grande Guerra" ed una "guerra grande", come vi è differenza tra un "Grande Uomo" e un "uomo grande". 
Nonostante tutto quello che ci siamo raccontati, qui la grandezza sta solo nelle dimensioni del massacro e nell'ammontare del dolore. Non nella grandezza del compito, nel Risorgimento incompiuto o nelle stupidaggini che la retorica fascista ha costruito e che è arrivato fino a noi nonostante i cambiamenti politici e culturali, incarnato nei monumenti e nei soldati bronzei che decorano le piazze di tutta la penisola.

Aveva ragione il movimento operaio: quella guerra andava evitata e dietro la retorica delle patrie c'era una grande fregatura per la gente comune. E invece le patrie hanno vinto e l'internazionalismo è diventato una teoria debole, così debole da non avere quasi più nessun e,ffetto sulla storia successiva.
Anche l'Unione Europea è rimasta solo quello: una debole unione di patrie che, lo vediamo, sono forti, anzi fortissime.

Sul Fronte italiano, in tre anni, sono stati uccisi 1.850.000 uomini, circa 1.850 uomini al giorno..
Qui sul Piave, attorno a Nervesa "della Battaglia", sono stati uccisi 240.000 uomini in dieci giorni di primavera: 24.000 uomini al giorno.

Il risultato è stato lo spostamento di un confine e l'abbattimento di un antico stato multinazionale in cui non c'erano "genocidi" o sostituzioni etniche ma un'antica coesistenza pacifica. Uno stato in cui i bambini di lingua italiana andavano a scuola in Italiano, quelli di lingua slava andavano a scuola in Slavo e quelli di lingua tedesca andavano a scuola in Tedesco, in cui gli Ebrei erano Ebrei.
In cambio abbiamo costruito uno "stato nazionale" in cui siamo tutti presunti fratelli e - obbligatoriamente - tutti uguali. 

Nei 22 anni successivi (fino allo scoppio della guerra 1939-45) abbiamo imposto l'italianità in Tirolo e nell'Istria opprimendo Slavi e Tedeschi, e avallando la cultura che, una volta persa l'Istria e le Isole adriatiche, ha portato alla reazione anti-italiana e alla pulizia etnica contro i nostri italiani (poveretti, in fondo individualmente non avevano loro la colpa). Abbiamo fatto le leggi razziali, prima nelle colonie contro i sudditi neri (1936-37) e poi contro gli Ebrei (1938). Ed abbiamo partecipato attivamente allo sterminio del popolo ebraico.

E allora io mi chiedo dove sia la grandezza di quegli anni, e raccomando di vietare la falsa e fuorviante denominazione di "Grande Guerra", sostituendola con la denominazione più appropriata di "guerra nazionalista". E di vergognarci di averla combattuta.
E di sostituire i monumenti ai nostri "caduti per la patria" con memoriali dedicati a tutti a massacrati per l'ideologia nazionalista.

Il revisionismo delle storie sbagliate è necessario. Il negazionismo delle pericolose stupidaggini del sussidiario è un obbligo morale.

E' ora di riscrivere la storia in chiave globale, o almeno europea. Le parole sono importanti e dobbiamo dirle giuste.

Tuesday 28 June 2016

My country




Treaty on European Union 

Article 2
The Union is founded on the values of respect for human dignity, freedom, democracy, equality, the rule of law and respect for human rights, including the rights of persons belonging to minorities. These values are common to the Member States in a society in which pluralism, non-discrimination, tolerance, justice, solidarity and equality between women and men prevail.

Article 3
[...]
2. The Union shall offer its citizens an area of freedom, security and justice without internal frontiers, in which the free movement of persons is ensured in conjunction with appropriate measures with respect to external border controls, asylum, immigration and the prevention and combating of crime.