Monday 11 July 2016



I do not want a Union of 28 member states. I want one single Europe and I want Scotland back.

Let the English people enjoy their half an island alone.

With the new boss Theresa, they May but probably they May not.


Thursday 7 July 2016

Vi ricordate quando tanti anni fa (io, che sono un vecchio, ero appena un ragazzino) gli Stati nazionali ci facevano proprio rabbia e ci sentivamo internazionalisti?

Vi ricordate quando il tricolore era la bandiera della destra, prima, molto prima, che entrasse nel simbolo del Partito Comunista e poi nel bianco, rosso e verde del simbolo del PD?

Vi ricordate quando qualche anno fa, nel dialogo con un movimento leghista ancora fresco ed in crescita, ci siamo un po’ definiti tutti federalisti?

Abbiamo ondeggiato, come tutte le persone che pensano e non sanno già tutto.

Però dobbiamo avere chiaro che la carta politica dell’Europa, così come ci si è fermata nella retina e nella mente quando andavamo a scuola, non è né ovvia né naturale. E che se partiamo da quella per formare una vera Europa Unita non andremo mai oltre la fragile costruzione composita di Stati nazionali tenuti insieme dai trattati che abbiamo oggi. Trattato più, trattato meno.


Ci vuole un salto concettuale. Ci vuole un ritorno alle origini. Le nazioni sono un’ideologia, non una realtà. Ed una ideologia pericolosa.

Tuesday 5 July 2016

Sono un negazionista: la Grande Guerra non è mai esistita!



Sono passato ieri da Nervesa, anzi da "Nervesa della Battaglia" come hanno voluto chiamarsi, un comune veneto sulla riva del Piave, il fiume "Sacro alla Patria".
Per la strada vi sono indicazioni per il sacrario ed il museo della "Grande Guerra".

Ora io vi vogli dire che questa fola della "Grande Guerra" è una grande menzogna.

In Italiano vi è differenza tra una "Grande Guerra" ed una "guerra grande", come vi è differenza tra un "Grande Uomo" e un "uomo grande". 
Nonostante tutto quello che ci siamo raccontati, qui la grandezza sta solo nelle dimensioni del massacro e nell'ammontare del dolore. Non nella grandezza del compito, nel Risorgimento incompiuto o nelle stupidaggini che la retorica fascista ha costruito e che è arrivato fino a noi nonostante i cambiamenti politici e culturali, incarnato nei monumenti e nei soldati bronzei che decorano le piazze di tutta la penisola.

Aveva ragione il movimento operaio: quella guerra andava evitata e dietro la retorica delle patrie c'era una grande fregatura per la gente comune. E invece le patrie hanno vinto e l'internazionalismo è diventato una teoria debole, così debole da non avere quasi più nessun e,ffetto sulla storia successiva.
Anche l'Unione Europea è rimasta solo quello: una debole unione di patrie che, lo vediamo, sono forti, anzi fortissime.

Sul Fronte italiano, in tre anni, sono stati uccisi 1.850.000 uomini, circa 1.850 uomini al giorno..
Qui sul Piave, attorno a Nervesa "della Battaglia", sono stati uccisi 240.000 uomini in dieci giorni di primavera: 24.000 uomini al giorno.

Il risultato è stato lo spostamento di un confine e l'abbattimento di un antico stato multinazionale in cui non c'erano "genocidi" o sostituzioni etniche ma un'antica coesistenza pacifica. Uno stato in cui i bambini di lingua italiana andavano a scuola in Italiano, quelli di lingua slava andavano a scuola in Slavo e quelli di lingua tedesca andavano a scuola in Tedesco, in cui gli Ebrei erano Ebrei.
In cambio abbiamo costruito uno "stato nazionale" in cui siamo tutti presunti fratelli e - obbligatoriamente - tutti uguali. 

Nei 22 anni successivi (fino allo scoppio della guerra 1939-45) abbiamo imposto l'italianità in Tirolo e nell'Istria opprimendo Slavi e Tedeschi, e avallando la cultura che, una volta persa l'Istria e le Isole adriatiche, ha portato alla reazione anti-italiana e alla pulizia etnica contro i nostri italiani (poveretti, in fondo individualmente non avevano loro la colpa). Abbiamo fatto le leggi razziali, prima nelle colonie contro i sudditi neri (1936-37) e poi contro gli Ebrei (1938). Ed abbiamo partecipato attivamente allo sterminio del popolo ebraico.

E allora io mi chiedo dove sia la grandezza di quegli anni, e raccomando di vietare la falsa e fuorviante denominazione di "Grande Guerra", sostituendola con la denominazione più appropriata di "guerra nazionalista". E di vergognarci di averla combattuta.
E di sostituire i monumenti ai nostri "caduti per la patria" con memoriali dedicati a tutti a massacrati per l'ideologia nazionalista.

Il revisionismo delle storie sbagliate è necessario. Il negazionismo delle pericolose stupidaggini del sussidiario è un obbligo morale.

E' ora di riscrivere la storia in chiave globale, o almeno europea. Le parole sono importanti e dobbiamo dirle giuste.

Tuesday 28 June 2016

My country




Treaty on European Union 

Article 2
The Union is founded on the values of respect for human dignity, freedom, democracy, equality, the rule of law and respect for human rights, including the rights of persons belonging to minorities. These values are common to the Member States in a society in which pluralism, non-discrimination, tolerance, justice, solidarity and equality between women and men prevail.

Article 3
[...]
2. The Union shall offer its citizens an area of freedom, security and justice without internal frontiers, in which the free movement of persons is ensured in conjunction with appropriate measures with respect to external border controls, asylum, immigration and the prevention and combating of crime.

Thursday 23 June 2016

It is time...


Ok... keep calm.

The English People has decided to leave the European Union.
I do not really know what will happen.

This morning the comments on the news are full of resentment. Everybody says that the Brits will pay hard for what they have done. Maybe it's true. Maybe (probably) we will all pay hard.

It hasn't been a good choice for the UK. It is not in their economical or political interest. It doesn't make sense. Why they have done it?

It looks like an ideological statement: " we want to go back a Century and be a real Great Britain again."

But time doesn't go back. The United kingdom of today is a small country, not the centre of the world. The British Empire is dead.

Maybe it is time to say that aloud and clear: the age of imperialism is finished

Scotland is Europe and has to have its place back in the European Union.
Gibraltar is Europe and has to have its place again in the European Union.

Las Islas Malvinas (also called Falkland by the English People) are not member any more of the European Union... they are American. It is time to open the discussion again.

Thursday 16 June 2016

Britain First!



A British patriot has killed Jo Cox, a Labour MP open to immigration and in favour of the European Union.
When somebody finally will write "The Black Book of Nationalism" it will be very, very long.

I expect the old lady Elizabeth II to say something about this.

Last year the Scottish independentists had a long and peaceful campaign against the old British Imperialism. One of the "good reasons" that the English used to convince the Scots not to leave the United Kingdom, was that it would have been impossible for an indipendent Scotland to be recognised as a member of the European Union.

Today, very soon, England will probably leave the Union. Tomorrow the Scots will be independent from the old British Empire, and a welcome member of the European Union.

And Gibraltar too.






Sunday 5 June 2016

E' passato quasi un anno... un anno fa sembrava che l'Europa giocasse la sua esistenza sulle riforme economiche e sul debito Greco.
Il problema era (ed è) grosso. Ma era un problema "interno" all'Europa: un problema le cui radici affondano sulle idee profonde che fanno da pietre angolari alla casa comune europea. Un problema doloroso, ma su cui stava a noi europei decidere. Tutto sommato sembrava una situazione comprensibile e razionale.
E ora qualcosa è cambiato: abbiamo sentito il sapore diffuso del terrorismo, la povera gente che scappa non ci dà più solo fastidio ma ci fa paura, l'Europa è piena di muri e siamo ad un passo dal referendum sull'uscita della Gran Bretagna dall'Unione.
E per di più siamo peggiori e più confusi di sempre. Siamo pronti a cedere dignità in cambio di sicurezza e a transigere sui valori... anzi non sappiamo neppure quali siano i nostri valori. Siamo abituati ai morti quotidiani...a migliaia. Ci siamo rimasti male per un po', ma poi, insomma, ci abbiamo già fatto l'abitudine.
Mi sembra che i problemi ci siano scappati di mano. E che le domande e le risposte siano scappate dalle nostre teste.
Che stanchezza!