Sunday, 5 June 2016

E' passato quasi un anno... un anno fa sembrava che l'Europa giocasse la sua esistenza sulle riforme economiche e sul debito Greco.
Il problema era (ed è) grosso. Ma era un problema "interno" all'Europa: un problema le cui radici affondano sulle idee profonde che fanno da pietre angolari alla casa comune europea. Un problema doloroso, ma su cui stava a noi europei decidere. Tutto sommato sembrava una situazione comprensibile e razionale.
E ora qualcosa è cambiato: abbiamo sentito il sapore diffuso del terrorismo, la povera gente che scappa non ci dà più solo fastidio ma ci fa paura, l'Europa è piena di muri e siamo ad un passo dal referendum sull'uscita della Gran Bretagna dall'Unione.
E per di più siamo peggiori e più confusi di sempre. Siamo pronti a cedere dignità in cambio di sicurezza e a transigere sui valori... anzi non sappiamo neppure quali siano i nostri valori. Siamo abituati ai morti quotidiani...a migliaia. Ci siamo rimasti male per un po', ma poi, insomma, ci abbiamo già fatto l'abitudine.
Mi sembra che i problemi ci siano scappati di mano. E che le domande e le risposte siano scappate dalle nostre teste.
Che stanchezza!

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