Vi ricordate quando tanti anni fa (io, che
sono un vecchio, ero appena un ragazzino) gli Stati nazionali ci facevano
proprio rabbia e ci sentivamo internazionalisti?
Vi ricordate quando il tricolore era la bandiera
della destra, prima, molto prima, che entrasse nel simbolo del Partito
Comunista e poi nel bianco, rosso e verde del simbolo del PD?
Vi ricordate quando qualche anno fa, nel
dialogo con un movimento leghista ancora fresco ed in crescita, ci siamo un po’
definiti tutti federalisti?
Abbiamo ondeggiato, come tutte le persone che
pensano e non sanno già tutto.
Però dobbiamo avere chiaro che la carta
politica dell’Europa, così come ci si è fermata nella retina e nella mente
quando andavamo a scuola, non è né ovvia né naturale. E che se partiamo da
quella per formare una vera Europa Unita non andremo mai oltre la fragile
costruzione composita di Stati nazionali tenuti insieme dai trattati che
abbiamo oggi. Trattato più, trattato meno.
Ci vuole un salto concettuale. Ci vuole un
ritorno alle origini. Le nazioni sono un’ideologia, non una realtà. Ed una
ideologia pericolosa.
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